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sabato 25 agosto 2012

25 agosto Alzamay-Krasnoyarsk



25 agosto
Alzamay-Krasnoyarsk

Quanto possono essere lunghi 470 km? Quattro ore in autostrada, in Europa, tutto il giorno in Siberia, su strada dissestata e se piove! Abbiamo impiegato 9 ore per percorrerli, tanto è la distanza che separa il luogo dove abbiamo pernottato da Krasnoyarsk, capoluogo della regione della Siberia Centrale. Partiti alle 8 di una fredda mattina, 4°, a malapena riscaldati da un pallido sole, siamo arrivati alla meta alle 17 circa, sotto una pioggia battente che ci ha inumidito fin nelle ossa. Il problema è dato dallo stato della strada, la M53, che in alcuni tratti è nuova, ma per lo più è dissestata o con lunghi tratti sterrati che costringono a procedere lentamente. Ora siamo al caldo, in un confortevole hotel, Metelica. Dopo un paio d’ore, smesso di piovere, siamo usciti alla ricerca di uno sportello bancomat. Poi ci siamo recati ad un belvedere per guardare il fiume Yenisey. Impressionante vedere quanto è largo! Peccato che non sia la giornata giusta per godere della sua vista! Per cena abbiamo trovato un ristorante particolare: Vagon, il cui allestimento ricalca l’arredamento di un vagone ferroviario. Originale e, quel che più conta, abbiamo mangiato bene.




Yenizei sotto la pioggia


Avevamo troppa fame per fotografarlo prima!










venerdì 24 agosto 2012

24 agosto Zima-Alzamay

24 agosto
Zima-Alzamay ( 370 ca.)

All’alba i primi raggi dorati che fanno capolino tra gli alberi ci hanno svegliato. Fatta colazione con frittelle ( alady) crema alla vaniglia e caffè abbiamo caricato la moto, controllato la gomma posteriore e siamo partiti. L’aria è fredda, 8°, per cui accendiamo subito il riscaldamento nei gilet e nei guanti. Col sole tutto è più bello, anche gli interminabili boschi di pini e betulle. La M53 corre tra foreste e campi d’orzo, qua e là appaiono tra la vegetazione i tetti delle casette di piccoli paesi. Si procede spediti, il traffico è scarso. Dopo la sosta per un pranzo veloce, la strada ridiventa sterrata e si ricomincia a mangiar polvere. A un certo punto sentiamo il rumore della ruota posteriore aumentare, quindi Knut si ferma per controllare la pressione…acchio è bassa! Gonfiata col compressore ripartiamo, cercando però di non andare troppo veloce per non rischiare in caso di sgonfiamento improvviso. Procediamo per parecchi chilometri, in parte su asfalto e in parte su sterrato pietroso. Ci fermiamo un’altra volta a controllare la gomma perché si è fatto sentire di nuovo il rumore sospetto, e la troviamo giù di pressione un’altra volta. La rigonfiamo col compressore e ripartiamo…ma percorsi una trentina di chilometri sentiamo nuovamente il solito rumore. A questo punto decidiamo di non rischiare procedendo oltre perciò ci fermiamo ad un motel sulla strada. La camera ci costa abbastanza perché il prezzo dipende… dal numero delle ore in cui si occupa la camera! Knut cambia la gomma posteriore rimettendo la stradale tolta in Uzbekistan... per fortuna! Quando ha tolto la gomma ha visto che non c’era più aria!   






















23 agosto
Baykalskoe-Zima ( poco dopo) 440 km ca.
Siamo partiti tardi perché, notato che la gomma posteriore ha risentito delle ripetute traversie, ho cercato un gommista per cambiarla .Non trovandolo l’ho gonfiata un po’, ripromettendomi di controllarne lo stato a più riprese. Dopo Irkutsk ha cominciato a piovere ed ha continuato per quasi tutto il giorno. La temperatura si è mantenuta tra i 13° e i 14° ma noi non ne abbiamo risentito, grazie al riscaldamento attivato nei gilet della Klan. Ora siamo al calduccio, in una bella casetta di legno, vicino ad un caffè, sulla strada M53, da qualche parte dopo Zima. Speriamo che domani ci sia il sole, perché ci aspetta un lungo tratto  su sterrato e non vorremmo trovarci immersi nel fango.
  












22 agosto Kyakta-Baykalsk

22 agosto
Kyakta-Baykalsk ( 532 km.)
Partiamo alle 9,30 perché prima ci siamo dovuti recare in banca a cambiare un po’ di dollari.
La mattina è freddina ed umida, il cielo grigio, ma per fortuna non piove. Quando arriviamo ad Ulan Ude, vorremmo dirigerci al Monastero buddista di Ivolga Datsan per visitarlo e scattare alcune foto, ma ha cominciato a piovere e fa freddo. Decidiamo quindi di proseguire per raggiungere la meta odierna, Baykalskoe. Quando finalmente riusciamo a vedere alcuni scorci del grande Baykal siamo un po’ delusi, è color acciaio come il cielo. Solo dopo parecchi chilometri il cielo si apre un po’ e ci consente di scattare un paio di foto.
Poi riprende a piovigginare e percorriamo gli ultimi 100/120 km a rilento anche a causa dei lavori sulla strada. Solo verso le 18 arriviamo a destinazione e prendiamo una camera all’hotel Baikal ( 1400 rubli). Prima di andare a cena regolo l’ammortizzatore posteriore perché è troppo morbido, poi porto la BMW ad un parcheggio custodito…non si sa mai!