24 agosto
Zima-Alzamay ( 370 ca.)
Zima-Alzamay ( 370 ca.)
All’alba i primi raggi dorati che
fanno capolino tra gli alberi ci hanno svegliato. Fatta colazione con frittelle
( alady) crema alla vaniglia e caffè abbiamo caricato la moto, controllato la
gomma posteriore e siamo partiti. L’aria è fredda, 8°, per cui accendiamo
subito il riscaldamento nei gilet e nei guanti. Col sole tutto è più bello,
anche gli interminabili boschi di pini e betulle. La M53 corre tra foreste e
campi d’orzo, qua e là appaiono tra la vegetazione i tetti delle casette di
piccoli paesi. Si procede spediti, il traffico è scarso. Dopo la sosta per un
pranzo veloce, la strada ridiventa sterrata e si ricomincia a mangiar polvere.
A un certo punto sentiamo il rumore della ruota posteriore aumentare, quindi
Knut si ferma per controllare la pressione…acchio è bassa! Gonfiata col
compressore ripartiamo, cercando però di non andare troppo veloce per non
rischiare in caso di sgonfiamento improvviso. Procediamo per parecchi
chilometri, in parte su asfalto e in parte su sterrato pietroso. Ci fermiamo
un’altra volta a controllare la gomma perché si è fatto sentire di nuovo il
rumore sospetto, e la troviamo giù di pressione un’altra volta. La rigonfiamo
col compressore e ripartiamo…ma percorsi una trentina di chilometri sentiamo
nuovamente il solito rumore. A questo punto decidiamo di non rischiare
procedendo oltre perciò ci fermiamo ad un motel sulla strada. La camera ci
costa abbastanza perché il prezzo dipende… dal numero delle ore in cui si
occupa la camera! Knut cambia la gomma posteriore rimettendo la stradale tolta
in Uzbekistan... per fortuna! Quando ha tolto la gomma ha visto che non c’era
più aria!
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