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giovedì 19 luglio 2012

17 luglio Dangara-Kalaikum


 17 luglio
Dangara-Kalaikum ( 260 km circa)

 Alle 5,30 siamo svegli. Alle 6 prepariamo le moto, beviamo un po’ d’acqua e mangiamo 3 biscotti, poi, a fatica tiriamo fuori le moto dal giardinetto fangoso dove le abbiamo parcheggiate. La strada, all’inizio discreta, peggiora rapidamente. Diventa sterrata, ma con numerose buche, resti di asfalto e, quel che è peggio, tratti sabbiosi e addirittura nel letto sassoso dei fiumi. Cadiamo una prima volta sulla sabbia; la moto è troppo pesante e affonda. La seconda volta, dovendo attraversare un guado, scendo. Knut affronta il guado, ma l’acqua diventa profonda e la ruota anteriore prende un grosso sasso, rovesciandosi su un lato. Nel frattempo gli altri ci hanno raggiunto e con gli sforzi combinati riusciamo a sollevare il BMW carico. La strada pessima prosegue nella stretta valle del fiume Pianji. Color cenere, corre impetuoso, selvaggio, segnando il confine con l’Afghanistan. Nei tratti in cui la valle si restringe, possiamo osservare scene di vita sul versante afgano: bambini che fanno il bagno in un tratto placido del fiume, una fila di asini carichi e di uomini percorre la stretta mulattiera, piccoli villaggi.
Lungo questa strada tremenda incontriamo un gruppo di ciclisti, tre ragazze e tre ragazzi, con i quali scambiamo quattro chiacchiere. Sono svizzeri, olandesi e inglesi, in viaggio da tre mesi. Più avanti, in un tratto in salita, superiamo una coppia di ciclisti che arrancano e li salutiamo. Solo alle 18 raggiungiamo il paese di Kalaikum dove troviamo alloggio in una home stay molto modesta ( il gabinetto, in cortile, consiste in un buco nel pavimento; la doccia è una vecchia vasca coi piedini, tutta arrugginita, in uno stanzino in cortile). Dormiamo su strapuntini posti sul pavimento, in una stanza calda, per 20 dollari. La sera ceniamo nel vicino ristorante. 















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