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giovedì 9 agosto 2012

8 agosto Olgii Uws-Ulaangom

8 agosto
Olgii-Ulaangom (115 km.)

Un’altra giornata dura! Stamattina eravamo su di giri perché la pista in terra battuta ci consentiva di tenere una buona velocità, tanto che pensavamo di arrivare a Ulaandom per pranzo. Non avevamo fatto i conti, però, con gli imprevisti! Innanzitutto un fiume dal letto largo e sassoso, in cui si gettava la strada, nel mezzo del quale stava un pulmino, mezzo affondato. Abbiamo cercato di trovare un guado più in là, ma senza possibilità. Quindi siamo tornati al punto precedente dove, nel frattempo, erano arrivati alcuni mongoli, alcuni su motorette avevano superato il punto critico, mentre altri, alla guida di due camioncini stracarichi di tutte le masserizie e delle gher smontate, indugiavano titubanti. Knut ha smontato le borse d’alluminio e i borsoni per alleggerire la moto, poi  ha trasportato la prima scatola di latta, con sotto quella degli attrezzi, attraverso il fiume. Quando  ho iniziato ad avviarmi a piedi con un borsone e la borsa serbatoio per guadare il corso d’acqua, uno dei mongoli in motoretta mi ha raggiunto ed invitato a salire. Ho titubato un po’ per paura di cadere in acqua, ma l’uomo mi ha incitato a salire, così ho accettato e…in breve ero sull’altro lato! Poi l’uomo è tornato indietro a prendere Knut e l’altra borsa e li ha depositati sani e salvi accanto a me. Knut  è poi tornato per trasportare l’altra pesante scatola d’alluminio attraverso il corso d’acqua e, infine, ha condotto l’Adventure sana e salva sull’altra riva, tra gli applausi delle famiglie mongole. Nel frattempo ho fatto conoscenza con la dolcissima bimba scarmigliata che mi guardava ad occhi sgranati e le ho dato l’ultima scatola di pastelli colorati. Non dimenticherò facilmente l’espressione stupita e il sorriso felice apparsi sul suo faccino. Contenti di avercela fatta siamo ripartiti e, dopo una decina di chilometri, ci siamo fermati per uno spuntino. Ci ha raggiunto una coppia mongola in moto che si è fermata per salutarci ed osservare la BMW. Abbiamo offerto loro un po’ di cioccolato e loro hanno ricambiato con dei grissini dolci. Siamo ripartiti alla grande cercando di riguadagnare il tempo perduto. Niente da fare, poco dopo s’è presentato un altro guado, meno ampio, ma con fondo di grossi sassi. La moto s’è incagliata e nonostante i miei sforzi non sono riuscita a tirarla indietro se non di pochi centimetri. Dio se pesava! Allora Knut l’ha parcheggiata sul cavalletto e, lui col badiletto io con una pietra, abbiamo scavato via un po’ di terra e fango dalla sponda per renderla meno ripida. Poi Knut ha  nuovamente smontato tutti i bagagli e…ce l’ha fatta a guadare. Stanchi e stressati abbiamo potuto proseguire augurandoci che il peggio fosse passato. Ovviamente non è stato così. Dopo un altro faticoso guado siamo arrivati ad un fiume impetuoso dove l’acqua arrivava sopra le ginocchia, ma soprattutto pieno di sassi. Impossibile passare! Ormai sconfortati discutevamo sul da farsi, quando un uomo,  attraversato il fiume a piedi per venire ad aiutarci, alla nostra domanda se non ci fosse un altro guado, ci ha indicato di tornare indietro e prendere una  lunga deviazione che
portava ad un ponte. Sollevati abbiamo seguito le sue indicazioni, tornando indietro e dovendo ripassare dai due precedenti guadi e, come Dio ha voluto, abbiamo trovato il ponte, circa 15 km più in là. Dopo il ponte è comparso l’asfalto sulla strada. In men che non si dica siamo giunti alla città di Ulaangom. Ora ci possiamo rilassare in hotel, Tsogtsolbor, in una camera confortevole, dotata di frigo-bar e con un bagno impeccabile. Docciaa arrivooo!!!!   




















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