9 agosto
Ulaangom
La nottata non è stata riposante
a causa di ospiti ubriachi che sbraitavano camminando avanti e indietro nel
corridoio.
Stamattina poi, al risveglio, il cielo era grigio e piovigginava. Così
abbiamo deciso di rimanere ancora un giorno, riposare e chiedere informazioni
sul passaggio della frontiera. Purtroppo i poliziotti dell’ufficio guardie di
frontiera hanno abbattuto le nostre speranze di passare nella repubblica russa
di Tuva. Il valico è interdetto agli stranieri. Così ci siamo recati, mogi
mogi, in un internet point per guardare le previsioni meteo e visionare i
report di chi ha percorso la rotta ovest verso Tsaganuur e la frontiera da cui
siamo entrati. Da ciò che abbiamo letto sembra molto dura per via dei grandi
fiumi da attraversare. Sconsolati abbiamo allora visionato i report inerenti la
rotta ad est, verso Moron. Nel frattempo sono arrivati i due giovani americani,
Cris e Austin, conosciuti poco prima e coi quali avevamo scambiato
informazioni. Devono andare a Chovd con un minibus poiché hanno avuto un guasto
serio alle motorette cinesi comprate Ulaanbataar. I ragazzi ci hanno indicato
sulla loro mappa il percorso effettuato da Moron a qui, rassicurandoci sul
fatto che ce la possiamo fare anche noi con la nostra pesante BMW. Pare ci sia
solo un fiume dal guado un po’ profondo in un punto e ci hanno spiegato come
evitarlo. Abbiamo chiacchierato a lungo, poi ci siamo salutati. Di ritorno dal
ristorante abbiamo trovato una gradita sorpresa: i ragazzi ci avevano lasciato
sulla moto la loro mappa Atlas, molto più dettagliata della nostra, unita ad un
biglietto in cui ci auguravano “ good luck”. Che gentili! Nel pomeriggio
andremo nuovamente all’internet point per spedir loro una mail di
ringraziamento.
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