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sabato 28 luglio 2012

25/07 da Osh a Toktogul

25/07’12

Osh-Toktogul (circa 400 km.)
Consumata la colazione in camera a base di biscotti, marmellata di ciliegie, succo d’arancia, te e caffè andiamo a cercare l’amico Morten per salutarlo. Lui si ferma ancora un giorno ad Osh, da dove partirà per un giro del Paese di una settimana. Baci, abbracci e la promessa di restare in contatto, dopodiché partiamo. L’uscita dalla città è semplice, ci riforniamo di carburante e viaa, lungo la statale che costeggia il lago fino ad Ozgon al fine di evitare di dover rientrare in Uzbekistan. Vasti ampi coltivati a ortaggi lasciano via via il posto a tonde colline gialle di girasoli. Dopo un centinaio di chilometri svoltiamo al bivio per Arslanbob, il villaggio circondato dalla foresta di noci più estesa della Terra. Percorriamo una trentina circa di chilometri su una strada semi asfaltata, ma, a mano a mano che ci avviciniamo, vediamo che il cielo sulle montagne è color piombo, sicuramente piove, quindi desistiamo e facciamo dietrofront.  Sostiamo per pranzo in un locale frequentato da kirgisi, dove siamo oggetto di grande curiosità. E’ difficile ordinare il pranzo quando non si conosce né il kirghiso né il russo. Neppure il vocabolario è di aiuto, allora ci arrangiamo con la mimica, imitando i versi degli animali e provocando sonore risate con la nostra interpretazione. Ci capiscono alla fine e ci portano degli enormi spiedini di pollo speziati che gustiamo insieme a te e birra. Ripartiamo rinfrancati dal pasto e ben presto la strada prende a salire, seguendo il corso del fiume Naryn, verdissimo, che si allarga in cinque laghi artificiali. All’ingresso del paese di Karakol veniamo fermati da un poliziotto, che però, non riuscendo a spiegarci la natura dell’infrazione e guardando le nostre facce stupite, ci lascia andare. Meno male, ce la siamo cavata anche stavolta! La strada s’inoltra attraverso un paesaggio desolato, di scabre montagne grigio-marrone, mentre la stretta valle è interamente occupata dal fiume e dalla strada. Grosse nuvole nere avanzano e comincia a cadere qualche goccia….ci fermiamo ed indossiamo gli indumenti antipioggia, poi proseguiamo. Verso le 17 ci fermiamo al paese di Toktogul che sorge sulla riva settentrionale del bel lago blu, di cui abbiamo percorso il periplo. Troviamo una camera in un motel vicino ad un benzinaio per 1000 som. C’è un’altra moto nel parcheggio, il ragazzo che la guida è un olandese che è arrivato attraverso Ucraina, Russia, Kazakstan e che percorrerà il nostro stesso itinerario fino in Mongolia. 

Partenza da Osh, Knut e la moto di Morten




Il nostro tavolo da pranzo

Il fiume Naryn

il lago i Toktogul

il lago i Toktogul

il lago i Toktogul


il lago i Toktogul

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