25/07’12
Osh-Toktogul (circa 400 km.)
Consumata la colazione in camera a base di biscotti,
marmellata di ciliegie, succo d’arancia, te e caffè andiamo a cercare l’amico
Morten per salutarlo. Lui si ferma ancora un giorno ad Osh, da dove partirà per
un giro del Paese di una settimana. Baci, abbracci e la promessa di restare in
contatto, dopodiché partiamo. L’uscita dalla città è semplice, ci riforniamo di
carburante e viaa, lungo la statale che costeggia il lago fino ad Ozgon al fine
di evitare di dover rientrare in Uzbekistan. Vasti ampi coltivati a ortaggi lasciano
via via il posto a tonde colline gialle di girasoli. Dopo un centinaio di
chilometri svoltiamo al bivio per Arslanbob, il villaggio circondato dalla
foresta di noci più estesa della Terra. Percorriamo una trentina circa di
chilometri su una strada semi asfaltata, ma, a mano a mano che ci avviciniamo,
vediamo che il cielo sulle montagne è color piombo, sicuramente piove, quindi
desistiamo e facciamo dietrofront. Sostiamo
per pranzo in un locale frequentato da kirgisi, dove siamo oggetto di grande curiosità.
E’ difficile ordinare il pranzo quando non si conosce né il kirghiso né il
russo. Neppure il vocabolario è di aiuto, allora ci arrangiamo con la mimica,
imitando i versi degli animali e provocando sonore risate con la nostra
interpretazione. Ci capiscono alla fine e ci portano degli enormi spiedini di
pollo speziati che gustiamo insieme a te e birra. Ripartiamo rinfrancati dal
pasto e ben presto la strada prende a salire, seguendo il corso del fiume
Naryn, verdissimo, che si allarga in cinque laghi artificiali. All’ingresso del
paese di Karakol veniamo fermati da un poliziotto, che però, non riuscendo a
spiegarci la natura dell’infrazione e guardando le nostre facce stupite, ci
lascia andare. Meno male, ce la siamo cavata anche stavolta! La strada
s’inoltra attraverso un paesaggio desolato, di scabre montagne grigio-marrone,
mentre la stretta valle è interamente occupata dal fiume e dalla strada. Grosse
nuvole nere avanzano e comincia a cadere qualche goccia….ci fermiamo ed indossiamo
gli indumenti antipioggia, poi proseguiamo. Verso le 17 ci fermiamo al paese di
Toktogul che sorge sulla riva settentrionale del bel lago blu, di cui abbiamo
percorso il periplo. Troviamo una camera in un motel vicino ad un benzinaio per
1000 som. C’è un’altra moto nel parcheggio, il ragazzo che la guida è un
olandese che è arrivato attraverso Ucraina, Russia, Kazakstan e che percorrerà
il nostro stesso itinerario fino in Mongolia.
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