12 luglio
Kiva-Buqara
Sono sfebbrata da ieri pomeriggio perciò possiamo ripartire.
Alle 7,30 lasciamo la città-museo, attraversando i suoi
vicoli. Passiamo addirittura tra gente sdraiata a dormire nelle coperte stese
in mezzo alla strada! Percorriamo una novantina di chilometri su strade
secondarie. Poi, passato il ponte stradale/ferroviario sull’Amu Darya,
imbocchiamo la A300, dove ha inizio un incubo che proseguirà per circa 150/160
chilometri. La strada non c’è! Forse una volta era una strada, ora è solo un
susseguirsi di buche, profonde anche 30 cm ., terra, resti di asfalto, dossi e
cunette provocati dai grossi camion che la percorrono, e sabbia. In un tratto
di qualche metro la sabbia ha invaso tutta la carreggiata e, quando vi passiamo
sopra…la moto cade e noi anche! Per fortuna non ci facciamo male, riuscendo a
districare piedi e gambe da sotto le borse d’alluminio e atterrando sulla duna,
ma la moto è sprofondata. In nostro soccorso arrivano alcuni camionisti che, in
men che non si dica, la sollevano. Impieghiamo circa 4/5 ore prima di
arrivare al punto in cui è pronta una carreggiata nuova, a senso alternato.
Sono le 16,00 quando entriamo all’hotel Caravan, dove gli amici ci attendono.
Loro, il giorno prima hanno impiegato 12 ore!
Dopo una bella doccia e un po’ di relax usciamo per vedere
la città.
Il sole è ancora caldo. In giro si vedono solo turisti
disfatti e…tutto sembra chiuso, morto. Troviamo finalmente un locale, dove
sederci in terrazza e gustare due birre gelate, ammirando lo spettacolo del
minareto Kalon e delle Medrasse. Rinfrescate le gole ci dirigiamo sulla piazza
del Minareto. E’ altissimo, in mattoni, traforato in cima. Visitiamo la Moschea Kalon , lì
accanto, dalle splendenti cupole turchese
e dall’ampio cortile, con un grande albero al centro. Vorremmo visitare
anche la Medressa di Mir-i-Arab, che si staglia, gigantesca, proprio di fronte,
ma ci viene impedito. Torniamo in hotel attraverso un ramo dei bazar coperti.
Ceniamo sulla terrazza del ristorante Dolon, osservando il cielo che trascolora
mentre l’oscurità della sera è accesa dalle luci dei minareti.
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